Da qualche anno sto analizzando lo sviluppo di queste nuove tecnologie compresa la blockchain sulla quale si basa tutto questo “nuovo mondo”. Vorrei cercare di spiegare lo stato delle cose in maniera semplice e trasparente (per quanto possibile), ma senza alcuna pretesa.
Dal principio nacquero le criptovalute sulle quali la speculazione economica l’ha fatta da padrona, ma con il tempo queste valute sono diventate e stanno diventando sempre più utili al fine dello scambio di beni e prestazioni (non solo illegittime).
In questi anni le valute digitali (definite spesso anche come progetti) sono cresciute e si sono moltiplicate ognuna con delle caratteristiche uniche e pensate per uno scopo ben preciso (es. Ethereum con la quale si acquistano la maggior parte degli NFT)
Ora siamo nella fase di “scambio NFT” (non voglio usare troppi inglesismi) che sono Token non fungibili vale a dire dei beni digitali unici. Questi vengono usati sia per la vendita di beni digitali (immagini, quadri artistici e musica) che non. La questione è complessa e da approfondire ulteriormente.
Questi NFT hanno aperto la strada all’acquisto di domini sulla blockchain che diversamente da quanto avviene con i domini tradizionali si acquistano una volta sola e non vi è alcun rinnovo.
Una volta acquistato il dominio se ne detiene la proprietà “per sempre” (quindi la corsa all’acquisto di detti domini è iniziata alla stessa maniera come avvenuto in passato con i domini tradizionali, ma bisogna capire che non è detto che i domini in NFT seguano la stessa strada dei domini tradizionali).
Gli NFT saranno anche parte fondamentale per il “meta verso” sul quale stanno lavorando i Big della tecnologia (i soliti noti: Facebook, Google, Microsoft, Apple ecc.) ecco perché, forse, il cambio di nome da Facebook a Meta.
Purtroppo, questo mondo non è ancora regolamentato e la tecnologia si è dimostrata ancora una volta molto, ma molto più rapida della burocrazia!
Detto questo, bisogna tener ben presente che tutto questo mondo potrebbe essere una bolla che comporta investimenti inutili oppure, viceversa, un’intuizione geniale che vi permetterà in futuro di essere pronti a cavalcare l’onda del web 3.0 senza farvi “rubare” l’identità aziendale.
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